La rimozione degli apparecchi da gioco a Trento è incongrua
Dopo 7 anni dall’attuazione della legge provinciale di Trento, il Consiglio di Statone ne ha sospeso l’efficacia.
Il Collegio (giudicante) ha ritenuto che non c’è nessuna urgenza di rimuove gli apparecchi e ha ritenuto fondata l’istanza cautelare considerando che c’è una consistente perdita di introiti che discenderebbe dall’esecuzione del provvedimento impugnato.
Così il Consiglio di Stato ha dato ragione al titolare di un bar che aveva chiesto di sospendere l’efficacia della sentenza del TAR regionale che aveva confermato l’obbligo di rimozione degli apparecchi da gioco, in ossequio alla normativa provinciale trentina in materia di contrasto GAP. Il Consiglio di Stato ha scritto: “Alla stregua del complessivo bilanciamento degli interessi contrapposti, a fronte della scelta del legislatore della Provincia autonoma di concedere una ”Vacazio” applicativa di sette anni dall’entrata in vigore della legge, censurata in uno al provvedimento gravato, prima di doversi conformare alle sue prescrizioni gli esercizi in essere, appare incongruo considerare ora prevalente, sol perché detto termine è venuto a scadenza, l’esigenza d’immediato adeguamento della situazione, di fatto al precetto legislativo mosso da finalità preventive, al cospetto del predetto comprovato pregiudizio per la continuità aziendale”.
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