Valanga di opposizioni e richieste del settore dei giochi

Valanga di opposizioni e richieste del settore dei giochi

Dopo la notizia che mancano i soldi per i Ristori alle imprese del gioco legale si scatena la “bagarre”.

Per i ristori dei giochi, l’Agenzia delle Entrate vuole vederci chiaro e intanto sospende le pratiche in attesa di chiarimenti, ma le aziende non ci stanno e in tutta Italia si leva un grido di protesta. Mentre da più parti è stato ripetuto che tutte le imprese colpite dalle chiusure verrano risarcite almeno dei costi fissi che hanno affrontato, come sempre, in Italia le cose cambiano rapidamente e si dice che i giochi verrebbero esclusi dai “ristori” per mancanza di soldi. Le aziende sono allarmate e i reclami piovono in tutte le direzioni.

In Piemonte la Sindaca “Appendino” ha dichiarato che un passo indietro è inammissibile in merito alla modifica della legge sui giochi, mentre Chiamparino ha chiesto di sospendere i lavori sul gioco d’azzardo in attesa del giudizio del CAL, ma Rossi del PD, più diplomaticamente, ha affermato: “Dovremmo cambiare una legge che funziona perché lo dice l’industria del gioco e la LEGA ha sposato la tesi?”. Sempre da parte della LEGA, Zambaia ha detto: “noi siamo dalla parte dei lavoratori e non molliamo”.

Acadi Confocommercio, in previsione della manifestazione in piazza ha riaffermato di essere contro una legge devastante e IORI di As.Tro, riferendosi alla manifestazione, ha detto: “Difendiamo il diritto al lavoro di migliaia di persone”. Ma la protesta ha carattere universale perché anche i parchi del divertimento si sentono trattati peggio delle sale giochi e Milesi di Sapar difende la libertà d’impresa per gli operatori del gioco chiedendo regole certe e durature. Nel Lazio lavoratori e imprenditori sono scesi in piazza al grido Non lasciate il Lazio alle Mafie” e hanno testimoniato che un fiume di denaro sporco sta entrando nel settore.

A Bologna il CDS respinge ricorso contro il distanziometro del Comune: Nessuna violazione della libertà di iniziativa economica. In vista di un incontro con il Governo i Governatori uniti delle Regioni chiedono linee guida chiare su tutte leattività ricreative, Confocommercio ha dichiarato: “Effetti devastanti per il mondo delle imprese e senza adeguati aiuti sono a rischio 300.000 attività”. De Bertoldi dell’FDI ha rimarcato che gli unici in grado di garantire la legalità, le libertà d’impresa e la tutela della ludopatia sono gli operatori dei giochi.

In Friuli, l’Assessore Bini ha ribadito: “Tra coloro che beneficeranno dei Ristori ci devono essere anche coloro che operano sale giochi e biliardi che dovrebbero ricevere 1200 euro”.

A Vicenza, per “disapplicazione” del reato il Tribunale ha emesso una assoluzione perché il fatto non sussiste.

Il TAR del Lazio respinge il ricorso di un operatore delle scommesse contro il DPCM e chiosa “Già previsto un ristoro economico”. La lista delle proteste è molto nutrita, ma noi chiudiamo con la chiamata in aula di Viviana Beccalossi, Assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa nel 2016, per rispondere delle offese espresse nei confronti degli operatori del gioco legale che la stessa aveva chiamato Strozzini di Stato”. Mentre la caldaia del gioco legale ribolle, della riapertura non se ne parla e il comparto cade sempre più in basso, Il fondo è quasi raggiunto.

M.R.

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