A Venezia il rinnovo della concessione è stato considerato come nuova

A Venezia il rinnovo della concessione è stato considerato come nuova

 

Ad un gestore di AWP, quando ha chiesto il rinnovo della concessione per il suolo pubblico, gli è stata considerata come nuova.

Ovviamente il gestore ha adito le vie legali, ma il Consiglio di Sato ha respinto l’appello attenendosi al regolamento sui giochi di Venezia e seguendo la disciplina transitoria per l’ottenimento del rinnovo della concessione di occupazione del suolo pubblico. Pur non volendo considerare solo il danno economico, la sentenza non ha applicato la prova della irreparabilità. L’istanza di sospensiva non meritava l’accoglimento, avendo il TAR statuito sia sull’irricevibilità del ricorso che sulla sua infondatezza rifacendosi alla corretta interpretazione dell’art.8 comma 15 del Regolamento sui giochi approvato con delibera del Consiglio Comunale di Venezia. Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello probabilmente perché il Tar del Veneto aveva confermato la validità dell’art.8 comma 15 del “Regolamento Giochi” in cui si prevede che “Al titolare dell’esercizio che detiene giochi di cui all’art.110 comma 6 o 7, lettera (C e C-bis) del Tulps, all’interno del proprio locale non possono essere rilasciate concessioni di occupazione di suolo pubblico né per la gestione di giochi, né per la collocazione di altre attrezzature”. Il ricorrente ha addotto e criticato la disciplina transitoria per l’occupazione di suolo pubblico con la quale sarebbero state imposte ai gestori degli apparecchi AWP diverse difficili condizioni e ha anche sottolineato che la richiesta di rinnovo della concessione porterà alla rimozione dei giochi ad intervenuta scadenza del contratto con altri soggetti della filiera e che il Comune ha accertato in molti esercenti la carenza dei requisiti richiesti per le gestione di giochi leciti in contrasto con quanto previsto dall’art. 8, comma 15 del vigente regolamento in materia di giochi. I Giudici del Consiglio di stato hanno risposto che la decisione di respingere l’appello dell’operatore di gioco è stata presa anche per “avuto riguardo alla costante giurisprudenza in materia, secondo la quale il rinnovo della concessione di suolo pubblico è del tutto assimilabile ad una nuova concessione e considerando che la prescrizione regolamentare non contrasta con la disciplina regionale”.

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