Le Associazioni e CGIL presentano il libro nero del gioco
Il libro nero del gioco ha confermato che il gioco per soldi non è in flessione e serve un urgente riordino, soprattutto fisico.
Nel Libro Nero viene chiaramente dimostrato che i regolamenti emanati degli Enti locali non hanno avuto affetti positivi perché il gioco in generale, ma soprattutto le scommesse, sono aumentate sfiorando i 150 miliardi, che è una cifra che vale più volte la legge di Bilancio. Gran parte dei giocatori ludopatici sono ricorsi alle cure mediche, ma lo Stato deve recuperare soldi per bloccare l’effetto del debito pubblico perciò rallenta le procedure che dovrebbero mettere ordine nel comparto e proteggere le classi più deboli riducendo l’offerta di gioco. Si sta compiendo un atto dannoso agli addetti al “Terzo Settore” che incorrono in gravi rischi mentre il Governo pensa solo all’aumento del rilascio delle concessioni. A questo punto non si può più parlare di ripristinare le condizioni di gestione precedenti, infatti il TAR, non sapendo che pesci pigliare, non s’è pronunciato sui ricorsi, ma ha rimesso le decisioni alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea ai sensi dell’Art. 267 del Trattato sul funzionamento della Corte UE, cha a sua volta ha rimesso alla Segreteria della Sezione di trasmettere alla Corte di Giustizia Europea una copia conforme all’originale dell’ordinanza e la copia integrale del fascicolo di causa. In questo modo il Processo viene sospeso fino alla definizione del giudizio. È ancora attuale il vecchio adagio “Trotta cavallo mio, che l’erba cresce”.
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