Richiesti 7 milioni per la concessione online

Richiesti 7 milioni per la concessione online

Girano voci secondo le quali per una concessione online vengono richiesti 7 milioni più 500 euro per un PVR.

E’arrivata in Senato la prima stesura del provvedimento di riordino del gioco legale che verrà implementato con la manovra finanziaria 2024 creando diffuse preoccupazioni per l’aumento del canone. Sembra che il testo non contienga regole per il gioco fisico, ma il riordino deve passare al vaglio durante la Conferenza Unificata e deve essere condiviso tra i rappresentanti e le autorità territoriali per l’applicazione sul territorio.

Si parla molto del gioco online

Si ipotizza che il bando di gara si effettuerà nel mese di maggio ma non si conoscono le condizioni, invece le opinioni sono focalizzate sul gioco online perché le attività svolte in Rete sono difficili da regolamentare e da quantificarne il volume d’affari. Dopo la crescita dell’online durante i mesi di pandemia, ora anche il Italia il numero dei giocatori che usano l’online tende a diminuire come pure il volume di affari. Gli operatori regolamentati lamentano l’esistenza del mercato clandestino, ma non se ne conoscono i quantitativi.

Quanto vale il gioco online per l’Erario?

Per il momento sappiamo che i concessionari del gioco online pagano circa un miliardo di euro che è il 25% dell’importo delle giocate sottratto delle vincite. Se dovessero emergere dati affidabili sul gioco illegale la raccolta tassabile del gioco clandestino potrebbe portare nelle case dello Stato circa un miliardo, cioè la metà di quanto garantisce all’Erario la raccolta di gioco via terra. Ma per arrivare a tale importo si dovranno introdurre nuove modalità di contrasto al gioco illecito e condizioni che attirino gli operatori illegali che non hanno vantaggi per l’emersione del gioco senza imposte. Le ipotesi avanzate sono diverse anche sul versante dei fornitori di sistemi di pagamento, oppure sul blocco dei Siti WEB. Attualmente i concessionari riconosciuti nel gioco pubblico sono 81 e, se le voci che girano venissero confermate, per ciascuna concessione dovranno pagare 7 milioni di euro, per un totale complessivo di 576 milioni di euro. Per operatori illegali si ipotizza anche un canone di concessione applicato al volume di gioco di circa il 2,5% che porterebbe all’Erario circa 100 milioni, o forse di più se il gioco offerto online emergesse. C’è il rischio di una fuga verso il mercato illegale anche degli operatori regolamentati. Per la regolamentazione del PVR (Punto vendita Ricariche) si parla di una sanatoria perché vengono offerti servizi ai quali verrebbe concessa una licenza secondo l’Art.86 e 88 del TULPS pagando un importo di 500 euro. Se si considera che i PVR in Italia sono circa 70mila, poterebbero all’erario 35 milioni di euro. La domanda che i gestori che vendono ricariche si pongono è se la cifra richiesta è sostenibile, ma anche a questa domanda non abbiamo (per il momento) risposte e si spera che non arrivi ancora qualche provvedimento punitivo.

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