La Corte d’Appello di Bologna rivede la sentenza Biasci

La Corte d’Appello di Bologna rivede la sentenza Biasci

La Corte d’Appello di Bologna ha accolto integralmente le tesi del difensore Avv. Marco Ripamonti che ha sostenuto che uno Stato membro non può porre ostacoli ad attività transfrontaliere.

Il Tribunale di Reggio Emilia aveva condannato in primo grado il titolare di un esercizio pur in difetto di prova sulla attività di intermediazione, infatti aveva ricavato ciò da una serie di indizi quali ticket, computer, stampanti, palinsesti e insegne del bookmaker all’interno del locale. La Corte d’Appello ha ritenuto tali elementi maggiormente compatibili con diversa attività di internet point CTD come aveva dichiarato la difesa. In sostanza ha ritenuto come l’attività dell’appellante fosse piuttosto Attività transfrontaliera, perfettamente lecita in relazione alla Sentenza e non suscettibile di venire inibita.

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