Il Prof. Zerbetto interviene sulle polemiche e attacchi pretestuosi alle slot
Lo psichiatra esperto di gioco Riccardo Zerbetto affronta il tema gioco seriamente ed è contro il proibizionismo.
Non si contano gli attacchi politici e mediatici rivolti al gioco con le slot machines e a volte sono vere e proprie bugie, come nel caso del programma di Radio 1 Italia che ha diffuso la notizia secondo la quale dal gennaio 2017 verrebbero introdotte in Italia 57mila slot in più. Per rincarare la dose di bugie la notizia riportava che le slot sarebbero state equipaggiate di lettori di banconote e bancomat per fornire i soldi ai giocatori.
Il Prof. Zerbetto ha parlato di gioco patologico
La notizia era del tutto priva di verità, ma ha dato l’occasione al Prof. Zerbetto di esprimere il suo parere del gioco patologico che costituisce un pericolo serio ed ha affermato di aver seguito 340 casi in tre settimane.
“In questo scenario le slot machine rappresentano sicuramente un oggetto pericoloso perché sono delle macchinette ipnotiche costruite per attrarre il giocatore” – ha commentato il Professore e ha aggiunto: “Se la notizia della crescita delle slot, e dei presunti bancomat sugli apparecchi, fosse vera sarebbe deleterio. Finché c’è l’introduzione della moneta come meccanismo di accesso, si ha un minimo di barriera con un tempo e un movimento necessario al giocatore per eseguire una partita”. Quindi ha comunicato che egli segue anche persone che giocano in borsa dove esistono meccanismi dello stesso tipo e dove basta digitare numerini che creano vuoti e voragini con una semplicità spaventosa che poi occorre una vita per colmare.
Venendo ai fatti concreti, il Prof. Zerbetto ha poi fatto notare che in 10 mesi, in Italia, c’è stato un aumento del 22% delle entrate fiscali derivanti dai giochi, e ha consigliato lo Stato di accontentarsi e pensare ad aumentare le aspettative di vincita. Infine ha affermato: “Non servono derive proibizionistiche, il gioco non può essere vietato, ma deve essere offerto in maniera responsabile”.
Finalmente qualcuno che sa di cosa si sta parlando, infatti il Professore, nell’affermare che il gioco non si può vietare, ribadisce quanto è contenuto nel protocollo sui servizi stilato dalla Comunità Europea e firmato dall’Italia, secondo il quale anche il gioco per soldi è un servizio al quale i cittadini dell’Unione hanno diritto. Ovviamente è lasciato nella disponibilità di ogni Stato di regolarlo in conformità con la situazione economica e con la cultura del proprio Paese
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