La Lega avanza le sue proposte sugli apparecchi da gioco

La Lega avanza le sue proposte sugli apparecchi da gioco

Più che una proposta è un disegno di legge che il Gruppo parlamentare della Lega al Senato ha avanzato per contrastare le ludopatia.

Molto sinteticamente la Lega ha chiesto di vietare l’installazione di slot machines in bar e tabacchi con dimensioni inferiori a 20 mq. e la distanza di almeno 1000 metri dalle scuole. Naturalmente l’obbiettivo è quello di limitare la diffusione dei giochi in ambienti in cui i giochi sono un’attività collaterale a quella principale e che non possiedono le caratteristiche di controllo e la professionalità di gestione degli apparecchi. Nel testo del disegno di legge viene riproposto il Contingentamento che stabilisce il numero massimo di apparecchi installabili in rapporto alla superficie totale che nei piccoli locali non deve superare due apparecchi fino a un massimo di sei e l’area destinata ai giochi deve essere separata da quella in cui si svolge l’attività principale. Il limite degli orari per combattere la dipendenza è l’altra richiesta che, salvo orari più restrittivi previsti dalle leggi regionali, venga fissato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 22.00 compresi i giorni festivi. Anche le distanze tra sale del gioco pubblico vengono stabilite a 1000 metri da scuole, parrocchie, giardini pubblici, centri anziani e ospedali a 100 metri da banche, agenzie di prestito e attività in cui si acquistano oggetti preziosi. Una volta al Governo la Lega potrà esercitare il suo potere per fare approvare il suo disegno di legge e ognuno potrà esprimere il suo parere critico o positivo, ma una parte della proposta è certamente saggia perché il disegno di legge chiede anche di destinare il 30% delle entrate derivanti dal gioco sulle VLT e Slot ai Comuni. Da anni il Mondo Automatico suggerisce di assegnare ai Comuni una parte dei proventi dai giochi come avviene esattamente in altri Paesi europei che applicano anche sui semplici videogiochi una tassa specifica sul “Divertimento”. Perciò almeno questa ultima parte del disegno di legge merita di essere approvata se gli operatori vogliono svolgere la loro attività ed evitare gli ostacoli che creano i Comuni.

M.R.

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