Il Governo è latitante nel caso Piemonte, ma gli operatori ricorrono ad AS.Tro

Il Governo è latitante nel caso Piemonte, ma gli operatori ricorrono ad AS.Tro


La maldestra legge regionale mette in crisi i gestori del gioco piemontese che, da Legali Operatori del Gioco Lecito voluto dallo Stato, sono ora diventati illegali.

 

La storia della legge regionale in Piemonte ha delle sfumature tragicomiche per gli osservatori esterni, mentre per gli operatori coinvolti nel gioco pubblico rappresenta un vero dramma.

Tanto per essere brevi diciamo che la Politica in Piemonte ha dimostrato di non essere capace di gestire il territorio né il Governo centrale, almeno per il momento, ha voluto assumersi le proprie responsabilità.

 

Il Governo fa l’indiano e gli operatori ricorrono ad As.Tro

 

La frettolosa intesa siglata tra il Governo e le Regioni è alla base del dissesto socio-economico del settore che sta causando la legge regionale, così l’Associazione dei gestori AS.TRO ha notificato centinaia di proteste ai Comuni interessati dalla legge oltre ad avere inoltrato lettere ai Prefetti e, mentre aspetta e spera nell’intervento del legislatore, per precauzione ha già avviato azioni legali chiedendo ai tribunali la censura di una norma ritenuta illegittima.

Anche SAPAR è intervenuta nel caso insieme alle Associazioni Fit-Fipe-Confcommercio e Confesercenti ma, in assenza di una politica efficace, è difficile trovare soluzioni.

Naturalmente al primo provvedimento sanzionatorio che verrà notificato a qualche esercente scatterà l’intervento di As.Tro e di conseguenza verrà chiamato ad esprimersi il TAR del Piemonte.

Si parla già di decine di migliaia di ricorsi che l’Intesa Stato Regioni provocherebbe se la legge regionale non venisse modificata o almeno aggiustata per evitare ingenti danni alle imprese.

Quante speranze aveva sollevato la Conferenza Unificata che si sono liquefatte in un brodo di chiacchiere incongruenti. Ma è mai possibile che i cittadini italiani, semplici lavoratori, imprenditori o professionisti debbano sempre ricorrere al verdetto dei Tribunali per ottenere giustizia?

 

Massimo Ranalli

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