Roberto Osella Bon (Fa.Bi) rispetta le leggi giuste

Il produttore storico di Calciobalilla ha dichiarato: “La legge non ammette ignoranza ma non va scritta nemmeno con ignoranza”.

Anche il titolare della FA.BI entra in campo nella questione della nuova normativa come altri noti produttori che da un anno adempiono agli obblighi burocratici previsti dalla nuova normativa sugli apparecchi di puro divertimento. Le speranze, dopo mesi di incertezze, erano riposte nella possibilità di risolvere i problemi dopo le restrizioni pandemiche. Così non è stato, e il sig. Osella Bon ha espresso la sua frustrazione in una lettera aperta dove scrive: “Non voglio fare polemiche, ma alla luce dei fatti siamo arrivati oltre la frutta. Siamo vittime di una legge scritta in modo ignorante nel senso letterale della parola, detto senza alcuna offesa anche se avremmo tutte la ragioni per esserlo”. Poi afferma che le norme sono assurde e producono l’effetto contrario alla lotta della ludopatia perché vengono meno le macchine alternative a quelle che possono riferirsi al gioco patologico. Gli operatori non installano più macchine perché sono burocraticamente ed economicamente svantaggiose così lasciando spazio alle offerte di gioco con vincite in denaro che non sono state toccate dalle nuove normative. Quindi il sig. Roberto aggiunge: “Siamo passati da una norma che doveva censire le macchine ad una norma che tassa anche l’intassabile come i Ping-Pong o i Calciobalilla anche se messi a disposizione gratuitamente, perché inclusi nei servizi del locale o negli oratori”. La lettera è lunga ed approfondisce diversi problemi, ma noi vi riferiamo la chiusura dello scritto dove il sig. Roberto dice esplicitamente: “Noi imprenditori non possiamo permetterci di perdere tempo a parlare di problemi, perché dobbiamo dedicare tutto il tempo a trovare le soluzioni, e questo vale sia per noi che per lo Stato. Perché noi siamo lo Stato e lo Stato rappresenta noi”.