Chi e come si ottiene la liquidità?

Il decreto “Cura Italia” prevede una moratoria per piccole, medie e micro imprese, professionisti e ditte individuali.

Come, quando e in quale misura non è ancora certo, ma il Decreto Cura Italia chiede una moratoria che verrà pubblicata sul Mef.

Noi ci limitiamo a spiegare in cosa consistono le misure se si vogliono sostenere le attività danneggiate dal Covid 19:

– La possibilità di parte non utilizzata delle aperture dei prestiti. Gli importi accordati dalla banca non possono essere revocati fino al 30 settembre;

– Proroga alle medesime condizioni dei prestiti con scadenza prima del 30 settembre;

• Sospensione fino al 30 settembre del pagamento rate o canoni di leasing in scadenza prima del 30 settembre, per mutui e altri finanziamenti a rimborso rateale anche se perfezionati tramite cambiali agrarie. E’ facoltà dell’impresa chiedere la sospensione dell’intera rata o canone o solo della quota capitale.

Quali requisiti deve avere l’impresa?

 L’impresa richiedente all’inoltro della comunicazione non deve avere posizioni debitorie deteriorate, ripartite nella categoria sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute o sconfinanti deteriorate. In particolare, non deve avere rate scadute da più di 90 giorni. Essendo l’epidemia Covid 19 un evento eccezionale che turba l’economia, può ricorrere alle moratorie anche l’impresa che è in bonis, anche se ha già ottenuto misure di sospensione o ristrutturazione del finanziamento nell’arco di 24 mesi precedenti.

La comunicazione va presentata alla banca, agli intermediari finanziari vigilati e altri soggetti abilitati alla concessione del credito, sempre che le comunicazioni rispettino i requisiti richiesti dal Decreto “Cura Italia”.

Noi consigliamo di contattare la banca o l’intermediario finanziario per valutare le opzioni migliori.