Per il Senatore Mirabelli meno offerta e taglio entrate del gioco legale

Per il Senatore Mirabelli meno offerta e taglio entrate del gioco legale

Il Senatore Franco Mirabelli del PD ha dichiarato a “Radio Immagina” che serve un riordino del gioco tutelando le persone che vanno a giocare, riducendo la domanda e continuando ad abolire la pubblicità di gioco.

Il Senatore teme che ci siano ancora troppe occasioni per aggirare le norme e continuare a propagandare il gioco e si augura che, con l’On. “Durigon” al MEF, verrà seguita questa indicazione. Quindi ha commentato: “Questo permetterà anche alle imprese di capire quali sono i contorni e organizzarsi di conseguenza. Ovviamente questo vuol dire che lo Stato non potrà più pensare di incassare 8/10 miliardi l’anno dal gioco d’azzardo”. Poi meno aggressivamente ha rimarcato: “Abbiamo continuato ad aumentare la quota di prelievo dal gioco mentre cercavamo di ridimensionarlo. Siamo un Paese in cui si spende tantissimo nel gioco, gli operatori devono pagare tantissime tasse e non possono guadagnare tanto. Tramite il Recovery Fund spero che nei prossimi anni potremo rinunciare almeno in parte agli 8/10 miliardi delle entrate dal comparto del gioco”.

Monica Canalis del PD parla di piaga sociale

La Consigliera Regionale del PD Monica Canalis, sempre a “Radio Immagina”, ha affermato che con l’attuale legge non si sono persi posti di lavoro perché dei 52 delle sale giochi ne sono stati compensati 200 nelle tabaccherie. Sulla legge piemontese ha detto che non è proibizionista, ma va regolamentato il settore del gioco che era diventato una piaga sociale e la legge aveva dato 5 anni di tempo agli operatori per adeguarsi, perciò: “la colpa della perdita dei posti di lavoro è colpa di chi non s’è adeguato alla legge e, se nel 2021 se ne perderanno altri, è sempre colpa di chi ha voluto sfidare l’applicazione della legge”. Il PD, a suo dire, ha proposto alla Lega di formare un tavolo per la reindustrializzazione degli operatori usciti dal settore, ma la Lega non li ascolterà. Quindi ha rivolto alla Lega il seguente rimprovero: “Loro subiscono in modo passivo le pressioni di questa Lobby molto potente perché hanno un debito elettorale che hanno contratto nella campagna 2019, eppoi il Presidente Cirio, che è stato sempre favorevole al gioco d’azzardo, non si è espresso su quello che sta accadendo in Piemonte”. Forse è il caso di non politicizzare il tema perché, semmai, va affrontato a livello centrale, quindi serve un intervento concordato a livello nazionale. Poi Canalis ha concluso: “Il tempo è arrivato, la popolazione è matura, ora è possibile porre dei limiti e restituire alla politica un ruolo prioritario in questo campo”. Ma allora se la politica deve o doveva avere un ruolo centrale, perché non ci hanno pensato prima ed hanno lasciato che le Regioni legiferassero a propria discrezione?

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