Il Pres. ANAC Raffaele Cantone si occupa del caso “Global Starnet”

Il Pres. ANAC Raffaele Cantone si occupa del caso “Global Starnet”

Il Pres. Cantone, parlando della corruzione nella sua Relazione sul 2016 ha affrontato il caso Global Starnet.

 

La corruzione è e resta un grave pericolo sociale, ha affermato Raffaele Cantone davanti alla Camera dei Deputati e ha lodato la Guardia di Finanza per l’opera svolta nel contrasto alla corruzione definendo le Fiamme Gialle uno strumento essenziale nel lavoro che Anac svolge.

Global Starnet alla soglia del commissariamento.

 

Nel turbolento settore del gioco tiene ancora banco il caso Global Starnet per il quale è stato proposto il commissariamento. Tanto per tornare sulla neonata entità, è una società che deriva dal Gruppo di Compagnie Atlantis World e quindi da B-Plus Gioco Legale Limited, che hanno stipulato un contratto di concessione per la conduzione operativa della Rete Telematica finalizzata alla gestione del gioco legale tramite apparecchi da divertimento con l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato nel lontano 2004. Solo nel 2012 è stata adottata una informazione antimafia che ha portato all’interdizione dell’attività. A seguito di tale interdizione il Prefetto di Roma ha disposto la straordinaria e temporanea gestione della società ex Art. 32 co.10, poi revocata con decreto n.323122 a novembre 2015 perché il provvedimento restrittivo è stato annullato del Tribunale Amministrativo. La storia è continuata e Global Starnet è stata oggetto di altre indagini giudiziarie che hanno portato il Tribunale di Roma ad adottare l’ordinanza di misure cautelari n.464/2015 che hanno rilevato la sussistenza dei presupposti previsti dall’Art. 32, co.1 lett. B, cosa cha indotto il Pres. dell’Autorità a formulare al Prefetto la proposta di adozione della misura di straordinaria e temporanea gestione nei confronti di Global Starnet.

Come finirà questa “saga” nessuno può dire, ma più che fare chiarezza sembra un miscuglio di misure contraddittorie le cui competenze scivolano da un Tribunale all’altro con provvedimenti punitivi, emanati sull’onda dell’emozione nel tentativo di recuperare un minimo di credibilità.

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