Paolo Crepet e Lottomatica nel fuoco incrociato dei Contrari al gioco

Paolo Crepet e Lottomatica nel fuoco incrociato dei Contrari al gioco

I motivi del contendere tra Paolo Crepet e i “No Slot” sono tanti, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la perizia su Lottomatica.

 

Da tempo il Prof. Crepet è coinvolto nelle vicende del gioco d’azzardo di cui ha più volte affermato che non esistono prove scientifiche che produca dipendenza e ai suoi detrattori ha ripetutamente fatto capire che ogni cittadino ha il diritto di sognare e più prosaicamente ha spiegato: “Esiste un diritto anche a farsi ingannare perché tutti i sogni hanno un prezzo. Il prezzo di questo sogno è messo nero su bianco dai conti del 2016, cioè i 96 miliardi spesi nel gioco dai cittadini italiani che tanto hanno sperperato nell’azzardo legale”. Ovviamente la risposta dei professori non si è fatta attendere chiamando il gioco per soldi una truffa, una peste, fino a definirlo cellula cancerosa innestata nel corpo sociale. Intanto la polemica sulle affermazioni del Prof. Crepet dilaga furibonda tra i suoi avversari, ai quali si uniscono alcune fazioni politiche populiste, ed è risultata anche più infuocata quando il Professore ha redatto per Lottomatica una perizia-analisi sui giochi.

 

CODACONS stigmatizza la perizia con il termine: Cui Prodest

 

Tanto per spiegare, la domanda Cui Prodest, che significa A Favore di Chi? Chi ne trae vantaggio?, fu rivolta al Senato di Roma da Cicerone che difendeva un accusato di parricidio. Cicerone, che mirava a smontare l’accusa contro il suo difeso, con la domanda “Cui Prodest” indusse il Senato a riflettere a fondo sui motivi dell’omicidio, così venne individuato il vero omicida che era un fratellastro dell’accusato. Nel caso della perizia per Lottomatica, l’invocazione di Codacons Cui-Prodest? fa intendere che il Prof. Crepet avrebbe redatto una perizia in favore dei gruppi internazionali del gioco, infatti Codacons dichiara: “Il problema, però, non sono né Crepet né le sue debolissime argomentazioni, ma Lottomatica perché una multinazionale con questa potenza di fuoco accetta un discorso perdente in partenza e porta il dibattito ad un livello di superficialità senza eguali. Siamo davanti a colossi multimilionari dai piedi d’argilla, vittime di un vuoto istituzionale che assicura fatturati, ma azzera il senso”.

Mondo Automatico non intende immischiarsi in questa rissa, ma fa osservare che definire Lottomatica un gigante con piedi d’argilla è una forma lessicale che gli inglesi chiamano “understatement”, vale a dire una sottovalutazione strumentale dei fatti. Nel caso specifico si vogliono minimizzare le capacità produttive del gruppo, dimenticando il notevole contributo erariale che garantisce lo Stato e gli addetti che il gruppo impiega perché, se esiste un vuoto istituzionale, non è certo imputabile a Lottomatica.  Nel caso CODACONS rilevasse nella pratica del gioco legale a premi gli estremi del grave danno sociale, può rivolgersi direttamente al Governo, oppure proporre ricorso presso la Commissione Europea in difesa degli interessi dei cittadini. Nel complesso le affermazioni di Codacons appaiono pretestuose e contraddittorie perché, mentre parla di “colossi dai pedi di argilla, li definisce multimilionari”.

La malcelata accusa al Prof Crepet di aver redatto una perizia Pro-Lottomatica non è affatto credibile perché il professore, che abbiamo incontrato più volte in Conferenze e Seminari prima della famigerata perizia, ha sempre lamentato la mancanza di prove scientifiche che causano le numerose dipendenze di cui sono vittime i nostri concittadini. Il Prof. Crepet non glorifica il gioco a premi e nemmeno ne sostiene la necessità sociale egli, da libero cittadino, richiama  l’attenzione sul diritto di ognuno a vivere le proprie emozioni in piena libertà e rivendica il dovere delle Istituzioni di stabilire scientificamente se esiste oggettivamente qualche tipo di patologia psichica che induca alla dipendenza, nel qual caso sarebbe giusto richiedere l’intervento, anche preventivo, della Sanità pubblica.

Lasciamo come sempre ai cittadini e ai giocatori la possibilità di giudicare se il gioco con premi in denaro causi solo danni o se, come ogni altra un’attività legale, produca anche lavoro e benessere direttamente e indirettamente per alcuni comparti economici, oltre ad assicurare notevoli vantaggi erariali allo Stato. Sul gioco con premi in denaro e i suoi effetti sociali serve una riflessione razionale, non avventurose e pretestuose interpretazioni.

 

Massimo Ranalli

 

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