La fantomatica storia di Atlantis World, Bplus e Global Starnet

La fantomatica storia di Atlantis World, Bplus e Global Starnet

Una volta chiamato il Re delle Scommesse e delle Slot, Francesco Corallo ha perso la concessione.

 

A parte i precedenti storici collegati al nome “Corallo”, ora che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli gli ha revocato la concessione perché avrebbe violato il principio di fiducia molti si domandano Perché?

Ci sarebbe stato un presunto intervento politico per veicolare in suo favore il decreto legge 78 del 2009 che consentì a Francesco Corallo di diventare il Re del gioco italiano e, secondo quanto leggiamo in giro, possiamo ipotizzare che il leader di An Gianfranco Fini abbia avuto un ruolo nel rilascio della Concessione ad “Atlantis World”, poi diventata “BPLUS”.

Inchiesta tardiva e poco persuasiva

 

Le motivazioni oggi addotte per giustificare la revoca della Concessione sono state essenzialmente rilevate dall’ente anticorruzione presieduto da Raffaele Cantone con il placet dei Monopoli di Stato per i quali sarebbe venuta a mancare la fiducia originariamente accordata, circa 10 anni fa, alla Atlantis World poi diventata Bplus. Una sfiducia che, dopo tante indagini e il commissariamento di Bplus, ora la eredita la Global Starnet. Ovviamente il pasticciaccio tocca anche il parlamentare Amedo Laboccetta che componeva la Commissione Finanze ed era il rappresentante legale di Atlantis World. Saranno i magistrati a spulciare la complicata relazione tra i diversi attori e i loro controcorrenti, ma per quanto si voglia fare luce, al fine di dissipare dubbi su tutto l’iter legislativo che ha condotto al rilascio della prima concessione, rimangono aperte alcune domande.

Global Starnet deve spegnere le slot e le VLT

 

Da quanto è consentito sapere, oltre alla mancanza dei requisiti di fiducia, nella vicenda ci sarebbe anche l’accusa di riciclaggio per fondi erogati dalle società del gruppo Corallo a presunti “fattucchieri”, cioè i personaggi che hanno facilitato il rilascio della Concessione ad Atlantis World.

Global Starnet dovrà dunque disattivare ben 57mila slot machines e circa 10mila VLT sparse sul territorio nazionale. Le conseguenze dell’azzeramento di Global Starnet si faranno sentire su diversi fronti: Dove reperirà lo Stato i circa 500 milioni di gettito erariale che le aziende del gruppo Corallo producevano? Dove finiranno le centinaia di lavoratori che le aziende occupavano? Chi rimpiazzerà Global Starnet nella gestione di un tale imponente numero di apparecchi da gioco? Speriamo che la gestione non venga affidata al solito “amico degli amici” per scoprire, dopo dieci anni, che non meritava fiducia. E infine, come è stato possibile che un Ministero potente e dotato di mezzi eccezionali come quello delle Finanze non abbia esperito indagini approfondite prima di rilasciare una concessione ad un gruppo o a una persona priva dei presupposti di fiducia richiesti dalla legge?

Global Starnet ha impugnato il provvedimento di chiusura e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dovranno dare spiegazioni credibili per sfatare ogni sospetto.

La Procura di Milano avrà da svolgere una indagine difficoltosa che dovrà obbligatoriamente giudicare gli attori sfiduciati nella vicenda, ma nemmeno il Ministero dovrebbe uscirne indenne perché, se effettivamente si vuole fare giustizia, oltre ai conti correnti degli accusati è necessario indagare sui conti correnti di quelli che hanno, a cuor leggero, riposto fiducia in persone che non la meritavano o che hanno chiuso gli occhi in cambio di qualche “mancetta”.

Massimo Ranalli

comment Ancora nessun commento

Puoi essere il primo a lasciare un commento

mode_editLascia un commento

Solo gli utenti registrati possono commentare. Clicca qui

menu
menu