Euromat preoccupata per le regole tecniche del divertimento italiano

Euromat preoccupata per le regole tecniche del divertimento italiano

Le regole tecniche inviate dall’Italia a Bruxelles per il gioco di puro divertimento preoccupano la Federazione europea.

Euromat è allarmata per le regole tecniche dei giochi di puro divertimento inviate a Bruxelles dopo la stangata subito dal Covid 19 ed ha inviato alcune proposte alla Commissione. Il progetto delle regole tecniche inviato a Bruxelles ha messo tutti in allarme e il Pres. di Euromat Jason Frost, che difende le imprese è intervenuto presso la Commissione Europea mettendo in evidenza svariate criticità che potrebbero mettere le imprese nella condizione di non poter operare. E’ opinione diffusa che se la Commissione dovesse approvare le richieste italiane, la nostra industria subirebbe un tracollo perché dopo il LockDown, il settore non ha ancora assorbito i danni del Covid 19. Per sommi capi gli argomenti in discussione sono: “La procedura di omologazione, che copre le norme di sicurezza che devono rispettare la compatibilità elettromagnetica necessaria quando gli apparecchi vengono esportati, perciò è richiesta la descrizione tecnica del gioco incluso il funzionamento e tanti altri documenti, oltre al diritto di controllo governativo di decrittografare il software che nel complesso crea una spesa di circa 3000 Euro. C’è poi il sistema di omologazione che richiede da 3 a 6 mesi al costo di 3000 Euro”. Insomma un sistema complicato e costoso che  pretende di conoscere anche il Codice Sorgente che contiene informazioni riservate che il produttore deve fornire senza alcuna garanzia di riservatezza. C’è anche preoccupazione per le regole che riguardano il Mercato Unico che impediscono agli operatori di acquistare o vendere liberamente ovunque in Europa, per gli operatori che acquistano da aziende europee che devono  rispettare il processo di omologazione e subire gli alti costi delle pratiche burocratiche che li rendono economicamente non redditizi, per non parlare inoltre una grave restrizione alla libera circolazione delle merci nel mercato unico Si arriva all’assurdo che per l’omologazione di Calcetti, Basket, Biliardi, ecc., e per i semplici videogiochi senza premi in denaro (categorie 7c e 7a), serve una certificazione da inviare all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli al modico costo di circa 300 Euro e che in ogni apparecchio deve essere apposto un codice identificativo con un costo che varia tra 300 e 600 Euro. Ma, nonostante ciò, EUROMAT non è contraria ai controlli governativi delle macchine da gioco e chiede che le regole non modifichino l’effettivo processo di omologazione perché questo sistema è applicabile a determinate categorie di macchine per evitare che possano essere utilizzate per giochi d’azzardo. C’è poi il problema del PARCO MACCHINE ESISTENTE che non viene citato nelle norme tecniche e quindi non si sa se queste macchine devono essere ritirate, omologate o utilizzate fino ad una determinata data. Il Pres. Frost ha chiesto più chiarezza, quindi ha specificato: “Crediamo fermamente che i regolamenti tecnici creeranno una situazione in cui la maggior parte delle macchine da divertimento dovrà sottoporsi ad una lunga e costosa procedura, anche nei casi in cui chiaramente non è necessario. Dobbiamo ribadire che lo scopo di questa omologazione è quello di certificare che una macchina non può essere utilizzata per scopi di gioco d’azzardo, inoltre estendendo questo al basket, all’air Hockey e simili si crea un incentivo perverso per coloro che certificano le macchine e si aggiungerà un onere sostanziale a un settore già gravemente colpito dal COVID 19”. Vedremo cosa deciderà la Commissione Europea dopo le osservazioni avanzate da EUROMAT

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