Cosa riserva il 2016 al gaming italiano?
Difficile prevedere le incognite che dovrà affrontare il gaming sotto l’aspetto politico e gestionale nel 2016. Più che una analisi tentiamo qualche ipotesi.
Sotto l’aspetto puramente gestionale e della composizione delle imprese, se il trend degli anni scorsi continuerà, possiamo immaginare che continuerà la Campagna di fusioni/acquisizioni tra le imprese del gaming come è successo negli anni passati che hanno visto la concentrazione di aziende leader dell’industria non solo in Italia ma ovunque nel mondo. Per quanto riguarda il consolidamento dei grandi attori, sulla spinta delle acquisizioni, dovranno sforzarsi di restare uniti rinunciando ad una parte della loro indipendenza per non peggiorare le loro situazioni debitorie che spesso superano il capitale dei gruppi stessi, salvo imprevedibili reazioni delle Banche creditrici. I Concessionari italiani, oltre a tenere i costi sotto controllo, dovranno mostrare spirito di coesione per fare fronte alle sfide che provengono dai colleghi esteri. Pensiamo al Gruppo Gauselmann e Novomatic che negli ultimi anni hanno orientato le loro strategie verso alcuni Paesi europei disponendo di ingenti risorse economiche e non dobbiamo dimenticare le fusioni che si sono succedute nel Regno Unito tra Ladbrokes/Coral e Pabby Power/ Betfair, che possono avere riflessi nel nostro mercato. Altre pericolose aggregazioni si nascondono dietro l’angolo e le aziende italiane devono capirle per tempo soprattutto per assicurarsi l’operatività nel mercato di casa.
Il gaming online chiede la sua parte di mercato
Un’ulteriore sfida per gli operatori del gaming via terra è costituita dal gaming online e mobile. Gli operatori del gioco per soldi via terra chiedono agli sviluppatori la produzione di giochi innovativi ricchi di divertimento e di interattività per evitare che il pubblico giocante abbandoni i luoghi fisici del gaming, infatti le ultime fiere del comparto hanno indicato che il pubblico preferisce giochi suggestivi e dotati di buoni contenuti grafici ad alta definizione e soprattutto sono stati apprezzati, dagli operatori, i sistemi multigioco che assicurano una migliore raccolta. I sistemi del trattamento del denaro continueranno a diversificarsi ma per il momento i sistemi TITO e Ticket-in/Ticket-Out continueranno ad espandere la loro presenza nei mercati.
La politica tra l’odio e l’amore
Nel 2016 sarà difficile pensare a qualche intervento in favore del gaming o almeno di chiarimento, da parte della politica, che presa tra la necessità di ridurre la quantità di giochi e di mantenere vivo il flusso delle entrate fiscali, non potrà penare a radicali cambiamenti nel settore. L’anno politico italiano è caratterizzato da una sequela di elezioni amministrative nelle città metropolitane per le quali tutti i Partiti si presentano divisi all’interno e non riescono nemmeno ad individuare i candidati adatti. Il quadro politico generale appare labile mentre incombe la preparazione alle elezioni politiche tra poco più di un anno. Il Governo agirà con moderazione e prudentemente giocherà la carta di accontentare un po’ tutti ma non sappiamo se tale strategia avrà successo.
Il gaming italiano ha dunque un lungo anno d’incertezza davanti che deve superare indenne se vuole uscire rafforzato nel 2017 quando eventualmente, il Governo che verrà, dovrà scoprire qualche carta.
Da parte sua, è bene, che il gaming trovi una migliore comunicazione con la cittadinanza, si autocontrolli e recepisca le necessità del pubblico offrendo giochi meno aggressivi e socialmente accettabili se ci tiene ad ottenere il meritato riconoscimento di cittadinanza che aspetta da anni.
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