Il Consiglio di Stato discuterà il caso Distanziometro di Bolzano a Settembre

Il Consiglio di Stato discuterà il caso Distanziometro di Bolzano a Settembre

Come avrete certamente letto la Sezione Autonoma del Tar di Bolzano ha depositato la consulenza  tecnica al Consiglio di Stato che discuterà il caso il 25 settembre 2019.

Parliamo del ricorso effettuato da un esercizio pubblico nel Comune di Badia che lamenta l’effetto espulsione di una attività lecita dopo l’ordinanza n. 18/2017 dell’8.5.2017 del Comune di Badia avente per oggetto la rimozione degli apparecchi da gioco e la sospensione dell’attività per la violazione dell’Art.11 della L.P. n.58/1988 e quindi la sussistenza, entro il raggio di 300 metri, di diversi siti sensibili, tra cui edifici scolastici. Ovviamente i giudici hanno ravvisato una questione di illegittimità costituzionale dell’Art. 11 sotto il profilo del contrasto con l’Art.41 Cost. in quanto, secondo l’assunto di parte del ricorrente, il citato articolo di legge, laddove impone dei rigorosi limiti distanziali degli esercizi pubblici che mettono a disposizione giochi leciti rispetto a un catalogo di siti individuati come “luoghi sensibili”, di fatto produrrebbe un effetto espulsivo di tale attività, di per sé lecita. La materia è oltremodo controversa e include anche la questione della riduzione degli orari degli esercizi dove sono ubicati gli apparecchi di gioco che determinano anche una ricaduta negativa sull’occupazione come sta avvenendo in diverse città. Tuttavia a Messina il TAR siciliano ha respinto un ricorso contro l’ordinanza del Sindaco che aveva per oggetto “Orari di esercizio delle sale giochi” autorizzate ai sensi dell’Art.86 del T.U.LL.P.S. Nel caso “Messina” il Sindaco ha difeso la sua decisione parlando di un fenomeno patologico che si verifica nel territorio di sua pertinenza.

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