Sapar è intervenuta alle audizioni sulla legge di bilancio 2021

Sapar è intervenuta alle audizioni sulla legge di bilancio 2021

Vi riportiamo in forma riassuntiva quanto ha chiesto il Pres. Domenico Distante in occasione delle audizioni sul bilancio 2021.

Il Pres. Distante, dopo aver ricordato che l’Associazione Sapar riunisce piccole e medie aziende di gestione degli apparecchi da intrattenimento oltre che le imprese di costruzione di apparecchi con e senza vincite in denaro, ha ribadito l’importanza del gestore che raccoglie anche il denaro della filiera del gioco pubblico che garantisce all’erario 5 miliardi di euro annui. Quindi ha ricordato che “Le imprese del comparto da diversi anni vivono una gravissima crisi dovuta alle scelte legislative vessatorie, tra cui 7 aumenti del Preu in 4 anni, due cambi di payout in un anno, la sostituzione di tutti gli apparecchi, senza dire delle restrittive normative a livello locale e regionale. Credevamo che il Decreto Dignità prevedesse un riordino nazionale del comparto, in realtà non è stato mai attuato”.

L’emergenza sanitaria Covid 19 porterà il comparto del gioco legale al collasso

Secondo il rapporto Cgia, il settore accusa una diminuzione di fatturato dal 40 al 60% a causa delle limitazioni derivanti dalla normativa vigente, perciò devono essere messi in campo interventi mirati e urgenti per salvaguardare le piccole e medie aziende. Poi Distante\ ha elencato: “Ne consegue che serve un sostegno alla liquidità delle aziende del comparto, la sospensione degli aumenti del Preu previsti per gennaio 2021, la proroga delle concessioni, l’aumento della quota del contributo a fondo perduto, la rimodulazione dell’imposta sugli apparecchi di puro svago le cui aziende operano con apparecchi da gioco per bambini (calcetti, flipper e videogiochi) che hanno subito un blocco totale delle attività da inizio marzo a fine giugno 2020”.

Infatti le aziende non hanno potuto operare nel periodo estivo e dal 4 novembre sono state di nuovo bloccate ma hanno pagato ugualmente una imposta forfettaria annuale. Insomma le aziende del puro divertimento pagano senza poter lavorare e almeno, tenendo conto della situazione, si dovrebbe procedere ad una riduzione del 50% degli imponibili e prevedere la compensazione dell’imposta versata in eccedenza per l’anno 2020. Le osservazioni del Pres. Distante sono assolutamente pertinenti e condivise da Mondo Automatico.

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