Curcio: Emilia Romagna e il Comune di Grosseto colpiscono nel mucchio

Curcio: Emilia Romagna e il Comune di Grosseto colpiscono nel mucchio

Senza mezzi termini il Pres. Sapar critica la delibera dell’Emilia Romagna e l’annullamento da parte del TAR del regolamento nel Comune di Grosseto.

 

Una dura critica ai provvedimenti regionali e comunali in materia di gioco è stata rivolta dal Pres. di Sapar alle nuove norme emanate dalla Regione Emilia Romagna e non ha risparmiato nemmeno l’annullamento del TAR Toscana del regolamento del Comune di Grosseto.

Le notizie circolate ultimamente riguardanti la delibera della Giunta Regionale Emiliana sull’applicazione della legge regionale sul gioco d’azzardo patologico del 2013 e l’annullamento del regolamento nella città toscana lasciano profonda amarezza e da ciò si evince che prosegue incessante l’iter scorretto di emanare norme e delibere senza conoscere la materia sulla quale si legifera utilizzando dati campati in aria e soprattutto senza alcun interesse di ascoltare le parti coinvolte nella materia sulla quale si intende porre divieti e limiti improbabili, come ha dichiarato Raffaele Curcio.

Il Tar Toscana avrebbe deciso quanto alla limitazione degli orari di accensione delle macchine basandosi su dati insufficienti e contraddittori, così Curcio ha insistito commentando: “Ci troviamo immersi in un ingorgo senza uscita, contraddittorio e imbarazzante. Da un lato abbiamo il Governo che in Conferenza Unificata ha proposto un decreto che promuove le sale dedicate e dall’altra l’Emilia Romagna le limita. Inoltre un Tribunale amministrativo ha dichiarato che il potere di limitazione degli orari deve essere assistito da precisi studi scientifici relativi all’ambito territoriale di riferimento e non caratterizzato da evidenti illogicità o irragionevolezza che incidano sulla legittimità del provvedimento”.

Tanto dovevamo riferire e l’abbiamo fatto, comprendiamo l’amarezza che prova il Pres. Curcio, ma Mondo Automatico, abituato a ben altre storture, non prova eccessiva delusione perché, quando mai nel Paese dei “chiacchieroni” è stata presa una decisione saggia, ragionata e basata su fatti oggettivi e non su vaghi indizi o, nella migliore delle ipotesi, su opinioni di incompetenti?

M.R.

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