Nel gioco l’Italia batte la concorrenza europea

Nel gioco l’Italia batte la concorrenza europea

Almeno nella tassazione l’Italia è prima in classifica in Europa, lo ha rilevato l’Ufficio Parlamentare di Bilancio.

Dai dati raccolti dall’UPB si evince che all’Italia spetta il record del livello della tassazione del gioco per soldi rispetto altri paesi del vecchio Continente e la raccolta complessiva dai giochi è aumentata cinque volte dal 2000 al 2016. La passione per il gioco degli italiani ha spinto in alto le percentuali nel rapporto con il PIL, che già nel 2015 si piazzava allo 0,8% mentre seguiva il Regno Unito con lo 0,7, la Spagna 0,5, la Francia 0,4 e la Germania con uno striminzito 0,3%. Le entrate erariali per lo Stato hanno superato i 10 miliardi e, pur in mancanza di dati definitivi, l’Abruzzo, che non è certamente la Regione più ricca, ha prodotto la raccolta più alta, seguito da Lombardia ed Emilia Romagna, ma la propensione al gioco è certamente più elevata nelle Regioni del Sud Italia con una percentuale dell’8’3% mentre al Nord è del 6,5%. Alla faccia della prevenzione dalla dipendenza e delle nuove norme emanate dalle Regioni! E’ chiaro che mentre lo Stato fa soldi con il gioco, i cittadini si affidano più volentieri alla Fortuna piuttosto che cercare un posto di lavoro che tanto non potranno trovare.

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